Visioni Diacroniche | Ana Prvački
Volvo Studio Milano | Viale della liberazione angolo Via Melchiorre Gioia
20124 Milano MI
Italia
INFORMAZIONI UTILI
- Evento gratuito con registrazione;
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Volvo Studio Milano presenta la nuova stagione di VISIONI DIACRONICHE, la rassegna di incontri con i protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. Come la precedente, anche VISIONI DIACRONICHE - II edizione è affidata alla curatela di Francesca Colombo, Direttore Generale Culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano e a Ilaria Bonacossa, Direttrice Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova.
Le trasformazioni - la scienza in cui l’infinitamente piccolo e mostruosamente grande si compenetrano e si influenzano in maniera imprevista - mostrano come la nostra comprensione del mondo debba cambiare. La fisica quantistica, l’entanglement, ci portano a una nuova consapevolezza delle relazioni: qualsiasi trasformazione di una parte di un sistema provoca a sua volta trasformazioni in tutte le altre, anche quando le particelle sono a distanze molto grandi, con conseguenze sorprendenti e non intuitive.
Siamo entrati in quella che James Lovelock ha definito l’era del Novacene, un’era in cui naturale e tecnologico si fondono, trasformando il nostro mondo attraverso il rapporto con le macchine intelligenti e il destino della Terra. Dobbiamo imparare a non porre l’essere umano come scala dimensionale del mondo ma immaginare un rapporto nuovo con la realtà e una misura temporale diversa, per comprendere le trasformazioni che ci circondano.
Attraverso l’incontro con 3 artisti internazionali scopriremo insieme come immaginarci nel futuro - in rapporto agli altri esseri viventi e con la natura, e come le parti - benché apparentemente insignificanti o piccole, possano insieme trasformare il tutto. Attraverso le opere e la loro ricerca emerge come pensare in piccolo possa portare a trasformazioni rivoluzionarie.
Ana Prvački è un’artista performer che lavora sull’esperienza come catalizzatore di trasformazioni per lo spettatore, portandolo a guardare la realtà circostante in modo nuovo. Partendo da dettagli minimi e apparentemente insignificanti del mondo che ci circonda, articola un corpus ricco di suggestioni e situazioni che, ispirate al teatro dell’assurdo, ci spingono a una forma di pensiero laterale.
Spesso i suoi lavori concettuali e performativi si concentrano sui comportamenti e le relazioni umane, le convenzioni sociali, l’etichetta sociale e di genere, proponendo modi inaspettati per migliorare il nostro benessere mentale, emotivo e fisico. I progetti partono da ricerche serie e approfondite, che vengono illustrate con una visione ironica e irriverente.
Il suo lavoro è stato presentato in numerosi musei e istituzioni internazionali, tra cui dOCUMENTA 13, 2008 Sydney Biennial, 13th Gwangju Biennial. In libreria è appena uscito un suo volume con prefazione di Zadie Smith che raccoglie una serie di disegni di oggetti e piccole cose fatti quotidianamente durante il covid, una sorta di diario di oggetti minimi capace di trasformarsi in una pausa meditativa nel flusso della pandemia.