Finissage | "All the Feels, within an Evolving Landscape" di Ramak Fazel
19:00
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Finissage | "All the Feels, within an Evolving Landscape" di Ramak Fazel

Finissage | "All the Feels, within an Evolving Landscape" di Ramak Fazel

Location

Volvo Studio Milano | Viale della liberazione angolo Via Melchiorre Gioia
20124 Milano MI
Italia

Data
Ora:
19:00

INFORMAZIONI UTILI

  • Evento gratuito con registrazione obbligatoria nominale (valida per una sola persona);
  • Per ottenere il ticket di ingresso ogni persona deve effettuare la registrazione compilando i campi previsti con i propri dati personali. 

  • Numero di posti a sedere circa 80 al termine dei quali sarà possibile assistere in piedi fino al raggiungimento della capienza massima.

  • Non è possibile riservare un posto a sedere, ma verranno assegnati in base all'ordine di arrivo.

  • Apertura porte ore 18:00

  • Durata evento circa 60 minuti. 

* In caso di mancata ricezione della mail di conferma registrazione contenente il ticket di ingresso, si prega di scrivere a: volvostudiomilano@volvocars.com
 

FINISSAGE | "ALL THE FEELS, WITHIN AN EVOLVING LANDSCAPE" di Ramak Fazel

Martedì 15 aprile alle ore 19:00, Volvo Studio Milano

In occasione della chiusura dell' installazione temporanea parte del progetto “All the Feels, within an Evolving Landscape” realizzata dall'artista Ramak Fazel per Volvo Studio Milano, proprio negli spazi Volvo si terrà un talk con Irene Crocco di Viasaterna, curatrice del progetto, in dialogo con Aurelio Sartorio - direttore del Laboratorio didattico di Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus.
Il dialogo sarà arricchito da immagini, video e parole che racconteranno le diverse e complesse fasi di realizzazione del progetto, con particolare attenzione alle tavole tattili pensate per persone non vedenti o ipovedenti.

All the Feels, within an Evolving Landscape  
Installazione ambientale pubblica temporanea, e mostra, nel cuore di Portanuova, in occasione di Milano Art Week e Milano Design Week
 

Ramak Fazel rivolge nuovamente il suo sguardo alla città di Milano dopo quindici anni dall’opera-archivio Milan Unit (1994-2009) con un progetto artistico multidisciplinare per Volvo Studio Milano, che prevede una mostra e un’esplorazione dello skyline di Portanuova, anche tattile, attraverso visori e modelli in scala collocati in piazza Alvar Aalto, che inviteranno il pubblico a rileggere e vivere una porzione della città in chiave partecipativa.  

L’installazione in piazza Alvar Aalto è un invito all’osservazione attraverso cinque visori in alluminio, una rivisitazione dei cannocchiali panoramici che dirigono, focalizzano e concentrano la visione su cinque soggetti peculiari o, meglio, cinque porzioni di architetture che sono, muovendo lo sguardo da sinistra a destra: Torre UniCredit, Bosco Verticale, BAM - Biblioteca degli Alberi Milano, Palazzo Lombardia e Chiesa di San Gioachimo. Si tratta di edifici di epoche, storie e funzionalità diverse: pubblici, laici, religiosi, privati. Alcuni di essi sono entrati di recente in questa porzione di paesaggio della città, altri lo popolano dall’800 come la Chiesa di San Gioachimo.  

Ramak Fazel ha voluto che questo progetto, dedicato allo sguardo e alla scoperta guidata di un particolare paesaggio della città, diventasse un’esperienza capace di coinvolgere anche persone non vedenti o ipovedenti. Grazie alla collaborazione con Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e il suo laboratorio didattico, guidato da Aurelio Sartorio, l’installazione si compone anche di modelli tattili in scala dei cinque edifici realizzati in materiale plastico. I testi che completano la tavola descrittiva dei cinque modelli, a cura della storica dell’architettura Maria Vittoria Capitanucci, sono in colori contrastati, leggibili da persone ipovedenti, oltre che in braille.  

All the Feels, within an Evolving Landscape continua all’interno di Volvo Studio Milano, in particolare nell’area degli uffici, con una mostra che propone lavori di Fazel dall’opera-archivio Milan Unit fino all’esposizione di opere inedite, seguendo il fil rouge di un artista viaggiatore che non ha mai smesso di documentare la realtà senza pregiudizi.  

Un’illustrazione, posizionata nel corridoio d’ingresso, raffigura il teleobiettivo utilizzato per fotografare il panorama da piazza Alvar Aalto e ci invita ad entrare nella sala meeting. Qui sono esposte alcune piccole e preziose fotografie inedite in bianco e nero, realizzate a febbraio 2025 da Fazel utilizzando la macchina fotografica analogica Mamiya, temporaneamente estratta dall’opera-archivio Milan Unit: un voluto richiamo a quel progetto che lo ha così fortemente legato a Milano. Negli spazi più intimi dei singoli uffici, Fazel ha voluto tessere un dialogo con il suo vissuto personale legato anche al brand Volvo: la prima automobile di proprietà utilizzata per imparare a guidare e l’ultima regalata prima di lasciare Milano per tornare negli Stati Uniti. Le immagini rielaborate, e provenienti sempre dall’opera archivio Milan Unit, attivano memorie personali e collettive attraverso la domanda “Where is the Volvo in yours?” che campeggia su un poster verde fluo.  

La mostra è visitabile il sabato dalle 10.00 alle 20.00 fino al 27.09. 

 

All the Feels, within an Evolving Landscape  
Un progetto site-specific di Ramak Fazel per Volvo Studio Milano  
A cura di galleria Viasaterna 
In collaborazione con Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e Portanuova 

 

Ramak Fazel

Ramak Fazel (Abadan, Iran, 1965. Vive e lavora tra New York e Los Angeles). Nato in Iran nel 1965 e cresciuto a Fort Wayne, Indiana, Ramak Fazel ha sviluppato una ricerca autoriale dove le questioni legate ad una dimensione esistenziale sospesa tra appartenenza geografica, politica e culturale trovano espressione in una produzione poliedrica e multiforme. Dopo la laurea in ingegneria presso la Purdue University (1988), Fazel intraprende un prolifico percorso nel mondo della fotografia e della grafica, prima con gli studi a New York e la collaborazione con fotografi americani come Mark Seliger e Bruce Davidson, e poi, nel 1994, con il trasferimento a Milano. Qui, per oltre quattordici anni collabora con riviste di design e architettura (tra cui “Abitare”, “Casa Brutus” e “Domus”), con numerose aziende europee quali Flos, Vitra e Desalto, e con il mondo accademico, tenendo lezioni e seminari presso università e accademie europee e americane, tra cui la SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, Svizzera), la Design Academy di Eindhoven (Olanda) ed il San Francisco Art Institute (Stati Uniti d’America). Tra il 1994 e il 2009 assembla Milan Unit, un’opera-archivio composta da ephemera, documenti, fotografie e materiale relativo alla fotografia analogica, frutto di un estensivo progetto di ricerca durato 15 anni. Il suo lavoro è stato esposto, tra gli altri, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, allo Storefront for Art and Architecture di New York, alla XIV Biennale di Architettura di Venezia ed alla Chicago Architecture Biennial.