
BAMOff Performing Arts | Rituali Spontanei
Volvo Studio Milano | Viale della liberazione angolo Via Melchiorre Gioia
20124 Milano MI
Italia
BAMOff Performing Arts| RITUALI SPONTANEI
Original sounds from a future world
VOLVO STUDIO MILANO
Dudu Kouatè percussioni, liuti berberi, flauti, ‘ngoni, percussioni ad acqua.
Simon Sieger trombone, piano, flauti e voce
Volvo Studio Milano presenta un concerto concepito come straordinaria esperienza esistenziale.
Il duo formato da Dudu Kouatè e Simon Sieger nasce all’interno di alcune formazioni di Famoudou Don Moye, leggendario co-fondatore dell’Art Ensemble of Chicago.
Nel creare la loro musica, i due musicisti hanno scoperto di condividere un desiderio comune: mescolare suoni tradizionali in un mondo immaginario fatto di eredità personale e viaggi attraverso il mondo. A mano a mano che la musica prendeva vita, è diventato evidente che un’aspirazione li univa, derivante sia dal loro background jazzistico sia dalle loro esperienze personali: dare espressione a uno spirito di resistenza verso un mondo materialistico, cercando valori nei rituali, nascosti nelle azioni quotidiane e nei sogni segreti che vanno oltre.
Ognuno, almeno una volta, ha inventato un rituale per sopravvivere alla ripetitività della routine quotidiana o per entrare in uno stato di concentrazione.
Questi RITUALI SPONTANEI sono creati come un tributo a tutte le persone che resistono in segreto o in pubblico e come un percorso collettivo da condividere nel rito del concerto.
A cura di BAM Biblioteca degli Alberi Milano
In collaborazione con Musicamorfosi


Mohamadou Kouatè, in arte Dudù, è un percussionista e suonatore di liuti berberi. È un griot, figlio di griot, custode e erede di una tradizione millenaria che ha portato con sè in Italia, sbarcando a Messina nel 1988.
Ha vissuto a Bergamo per oltre 30 anni e nel 2017 grazie alle sue doti eccezionali è diventato membro stabile dello storico ART ENSEMBLE DI CHICAGO, con cui ha inciso un disco e suonato in tutto il mondo.
Nel 2018 è uscito l’album “Africation” in cui Dudù re interpreta il ruolo assegnatogli dalla tradizione e lo fa in chiave moderna e multiculturale: suona e canta nella sua lingua madre, il Wolof e in Bambarà e si esprime in maniera toccante e libera sia in francese che in italiano.
Ora Dudù vive stabilmente a Berlino e la sua vita di musicista internazionale richiestissimo è molto cambiata se pensiamo al suo arrivo in Sicilia nel 1988! Dudu racconta, soffia, canta, percuote e suona i suoi mille strumenti con i quali ci conduce in un viaggio alla radice dei suoni, libera la magia bianca del cuore e ci conduce a esplorare la sua amata Africa, senza dimenticare mai il suo percorso e la sua storia Dudu da oltre 30 anni tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani divulgando la tradizione culturale africana con un punto di vista unico.
Dudù è anche “mediatore museale” ha collaborato con Accademia di Brera di Milano e l’Accademia Carrara di Bergamo, 4 sono le tele di cui propone una lettura sonora unica e inimitabile.
Ha suonato in solo a Santiago a Praia per Atlantic Music Expo di Capo Verde e al Festival di Assilah in Marocco, passando per Australia, Sud America, Russia ecc.Dal 2017 collabora stabilmente con l’Art Ensemble di Chicago con cui ha suonato a Reggio Emilia (festival Aperto), Melbourne (Supersense Festival), Chicago Jazz Festival, Roma (auditorium Parco della Musica), Nantes, Stockholm Jazz Festival, Den Haag, Porto, Vilnius, Skopje Jazz Festival, Washington DC (Kennedy Center), Parigi (Sons d’Hiver). Con Art Ensemble of CHicago registra il doppio CD “We Are On The Edge” (PI Recordings) pubblicato nel 2019.
Collabora stabilmente con musicisti del calibro di Moor Mother, Simone Sieger, Aruan Ortiz e l’Art Ensemble di Chicago e Abel Selacoe con il quale ha recentemente debuttato alla Carnegie Hall di New York con uno strepitoso sold out.
Polistrumentista, arrangiatore e compositore è una delle giovani rising star dell’Art Ensmeble di Chicago.
Il suo campo d'azione spazia dal barrelhouse boogie alle reinterpretazioni di Sun Ra, fino all'hard-hitting sweet noise. Per dirla con le sue parole: “La musica non ha confini; qualsiasi cosa può andare ovunque, con il giusto atteggiamento. È così che dovrebbe essere il mondo”. È stato sentito suonare lo stride piano in concerti noise e il maqam turco in una band blues. Spesso definito “cacciatore-raccoglitore di suoni” dai suoi colleghi, ha recentemente suonato con l'Art Ensemble of Chicago, il Famoudou Don Moye Odyssey e il Legacy Quintet.